sabato 18 luglio 2009

Primo giorno: Nairobi
Jambo jambo everyone!
Arrivati dopo venti ore di viaggio all’aeroporto di Naroibi, - per andare al risparmio compagnia della Turkish con dei seggiolini cosi scomodi che non si racconta, per non considerare i pasti chimici e l`acqua servita in mini ciotole del mais! - ci accoglie la grandiosa compagnia della “White gazelle”. Arrivati alla Shalom House siamo collassati sul letto tutti quanti a parte Eusa, la Iaia e Noccio disperati per le loro valige...lala salama (buonanotte)
Secondo giorno: Nairobi

(l’ Angela dovrebbe inserire una frase del giorno, speriamo bene!)
Ci svegliamo molto presto e al Baraza Cafe’ ci aspetta un caloroso benvenuto da parte di George e il suo team che ci organizza un breve incontro con padre Kizito (il missionario fondatore di Koinonia) che ci racconta a brevi tratti quello che vedremo nelle seguenti ore alla Paolo’s Home (Drop in di Kibera –la baraccopoli di Nairobi). Scesi dal pulmino ci accoglie un allegro gruppo di bambini della missione; ognuno di loro prendendoci per mano ci porta all’interno della casa dove, dopo essersi presentati brevemente, ci accompagnano per una visita nello Slum... case fatte di terra, bancarelle che vendono frutta pesce e scarpe sempre circondati da mosche. Nel frattempo gli abitanti di Kibera seduti ai loro “negozietti” ci guardano passare, chi con diffidenza, chi con curiosita’; ovunque bambini che accorrono festosi chiedendoci “how are you?”. Tornati alla Paolo’s Home, Jack ci racconta l’iter di accoglienza dei bambini di strada che si sviluppa a tappe: i primi tre mesi sono dedidcati alla conoscenza e all‘individuazione dei bimbi piu bisognosi. Dopo questi tre mesi (da Gennaio a Marzo) i bimbi vengono invitati alla casa per imparare a conoscere un luogo da poter chiamare casa. Qui ai bambini viene impartita qualche semplice lezione di matematica, Swahli e l’importante gioco del rugby. Jack ci spiega che questo gioco e’ importante nella formazione dei bambini perche’ insegna a giocare in un team e non lasciare i prorpi compagni soli nel momento del bisogno.
Una preghiera finale celebrata dai ragazzi, tenenedoci per mano, conclude la nostra breve ma intensa visita alla Paolo’s Home.
Terzo giorno: Nairobi
Andiamo a visitare la citta’: la prima tappa e’ il grattacielo piu’ alto di Nairobi dove possiamo osservarne l’intera estensione. La cosa che ci stupisce e’ che la metropoli sia delimitata dalla savana da un lato e dal bosco dall’altro. Le nostre fedelissime guide (George e Simon) ci hanno poi accompagnato in un caratteristico locale per un pranzo un po’ movimentato! Dopo pranzo l’idea collettiva e stata quella di dirigerci verso un market (idea venuta per coloro che hanno perso la valigia!). Le nostre guide hanno deciso che come primo market avremmo dovuto visitare il Kenyatta market (uno dei primi luoghi dove la missione di padre Kizito e’ iniziata). Appena parcheggiato il pulmino veniamo “accolti” da un gruppo di “festosi” ragazzoni che, mossi da curiosita’ si avvicinano il piu’ possibile a noi; poiche’ non abbiamo ancora parlato con Kizito riguardo alla possibilita’ di andare a visitare il market, abbiamo ritenuto piu’ oppurtuno spostarci in un altro mercato per poi tornare alla Shalom House.

Giovanni Frison: “Harry ha rubato della colla al Kenyatta market!”
Angela: ”Sono con un gruppo di teste di vitello/melone!”
Noccio: “l’Angela non e’ mia cugina”
Andrea Coveri: “Questo computer fa schifo”

1 commento:

  1. natalina (mamma federica)18 luglio 2009 alle ore 15:37

    ciao a tutti cin molto piacere ho letto vs notizie vi dico solo forza r coraggio vivete al meglio questa indimenticabile esperienza.

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